lacrime come luce
conduce la sera
in calici sbiaditi
da vino bevuto
dentro il pasto muto
di una elegante presenza:
anima la sua
assenza del cavaliere
di corte e rotte
le ore di attesa
si dichiara offesa ma conosce
le pose, la maestranza, la dote
delle sue gote color miele
lieve è la punta del suo naso:
un palmo chiuso
l’altro striato
ammicca alle linee della vita
pazienta, sussulta:
nasconde la passione
stringendo le dita