i ritratti delle donne


Su quel ramo, in cima
a fiorire i ciliegi timidi
di marzo,
si posano i ritratti delle donne,
liete spume di cartapesta.

Tenaci
assumono il trucco
dipingendo i loro occhi più svegli.
E le guance, con il sole rosse
si fanno come mature ciliegie:

dal sapore scuro e a tratti dolce,
avare di luce,
splendono per sé
la loro intima forza:
un nòcciolo, come un cuore, a farle da corazza

per tutto il tempo che occorre.

Poi curiose, affrontano il volo
perché sui rami
da troppe notti appese
annoiavano le loro giornate
vendicandone di nuove.

Così cadono
e crescono, invecchiando lo stelo.
Respirano il suolo
come prima il vento
e alcun becco le inganna più.

Ma ancora mostrano il trucco
sul far delle sere:
cipria di terra rossa
e viva, e scura. E passione tutt’intorno
scava loro una culla, di dolce riposo:

è presto seme, il nòcciolo a sfiorire
e ancora invigorito
s’addormenta nella culla e tace.
Sotterrando quella forza
per un altro ciliegio in fiore.