– prendo… prendo… quindi prendo… – si, me’ dica. – un… si, un… un caffè. … …. – normale? – uhm… si, un caffè. Un caffè normale, si. E che ne sapeva lui. Che ne sapeva perché aspettavo. Forse lo volevo corretto il caffè. Pure che sono le undici. O schiumato anzi. Con la crema di latte, si dice al…
Category: prose in tasca
una storia come questa qua
Una sera ero rimasta a piedi. Nel parcheggio della scuola di musica, tutti se ne erano andati e io per timidezza non avevo chiesto niente a nessuno. Poi c’era un furgone. Un furgone che vedo spesso. Lo guida un signore. Anche lui vedo spesso alla scuola di musica. Deve avere una casa da queste parti e parcheggiare gli è più…
una bicicletta nuova
Poco olio, neppure la goccia di un lubrificante in giro. Era il suo primo inverno – l’aveva comprata in estate per avvantaggiarsi – e la pioggia non aveva fatto sconti: ruggine ovunque. No, non ci era abituato. Cigolava. Fosse stato però il rumore il vero problema; tra ghiaccio, neve, stelle in caduta, polvere, deserto, ahivoglia a studiarne di sfregolii. E’…
la razione giornaliera o delle immagini
racconto ispirato da una foto di Luca Manfredi Aveva le mani immerse nella finitezza di capelli lisci e lunghi. Le contornavano il viso còlto in un cenno di sospiro ad occhi chiusi. Il cappello era di un’eleganza povera mentre posava su una frangetta di bambina: mancavano solo le lentiggini arancio, fosse stata una foto a colori. Lisa si era…
il nipote dello zio Tom
era lì che scriveva, al centro della piazza, con le chiappe della statua dal basso appena alzava la testa. era dannatamente lui, ed io ero dannatamente io, la ragazza che l’avrebbe interrotto, che avrebbe valicato le quinte tra un artista di strada e la strada. mi sarei intromessa nella sua scena senza confini, fatta solo di barriere immaginarie delimitate dagli…
la pesca
Nella pace più silenziosa e intima, lanciò la canna con l’esca finta. Senza attendere troppo, cominciò a trotterellarla avanti e indietro, destreggiando con il mulinello nella speranza di affrontare una strattonata. Bastò poco per esclamare il suo spazientito disappunto: prima nei confronti di gatti curiosi, che gli gironzolavano intorno come mosche sui musi dei cavalli, poi cominciò a prendersela con…
la missione impossibile di parlare con uno scioglilingua e mangiare sul tetto di uno strizzacrani
Diciamo che se avesse potuto di certo non sarebbe rimasta a guardare fissa quel pesce. Praticamente le sembrava una carota che parlava nell’aceto balsamico di un’insalata greca. E poi non c’era nemmeno un cavolfiore, cavolo d’un fiore! Lui non si era neppure presentato con un centesimo di rosa, è si che un petalo ne costa al minimo 10! Però avrebbe…
Bologna o il tempo delle mele
Il loro stile di vita ignora le stagioni e quando viene il sabato le macchine non possono più circolare per il centro. E neppure gli autobus. Così le due grandi strade principali, che si incontrano perpendicolarmente, formano un’unica T pedonale, dove i musicisti suonano liberi al posto dei clacson con addetti alle biciclette e ai pattini, agli skate e alle…
c’era una volta un uomo blu
C’era una volta un uomo blu con la camicia verde e gli occhi neri. Camminava calpestando le rose e si cibava di arcobaleno altrui. Era un uomo instabile e basava tutta la sua esistenza sulla stabilità degli altri. Poi un giorno conobbe una donna arancione mentre cercava di addentarla nella parte finale dell’arcobaleno. Lei era l’unica tra tutti i colori…
Il compagno di Gilly
Ehi Gilly li hai visti quelli lì, quelli con gli occhiali tondi? C’hanno tutti i baffi. Come i bitols. Guarda eccone un altro. Occhiali tondi e baffi. Erano i bitols che c’avevano gli occhiali e i baffi, no? Si vede che non cresce nessuno qui Gilly. E poi c’hanno pure i capelli ricci e lunghi. E neri. Li hai visti…