i portici


Come le lumache con la pioggia,
hanno bisogno di luce
i portici
ma non lo danno a sapere
escludendo i primi raggi
in uno scorcio di lontano
al tramontar della sera
e preservando alte
le loro volte
nel cammino dei passanti.

Non ne vogliono di ragioni
se abbiamo bisogno di asciugarci le ossa
e giudicano paritariamente
le necessità dei loro portamenti,
come se vivere nell’ombra
mantenesse eterno il fascino
dell’oscurità.

Così le colonne
e gli archi da raggio in raggio
lasciano le stagioni alle porte
di spalle
e si susseguono moltiplicandosi
fin quando la città ricorda
perseverando robuste
la loro eresia
sott’anche, quando cade,
delle lumache la pioggia.