lo spione


Nel migliore dei modi
se ne stava assorto
dopo aver scorto il morto
un varco in cui potersi riposare:
una luce fioca e il davanzale
appariva come perfettamente sul muro
uno schienale del letto aderente:
di granito appeso
alla finestra e mai implorante
i suoi gomiti col tempo a stare.
Così appoggiato
come mai da vivo in fondo era stato
guardava scorrere di fuori il vento:
notti e giorni
ad alternarsi senza fretta
e lento
finalmente il suo eterno guardare