Notizie dalla Bassa


E ce ne stiamo a guardare l’acqua
come si fissa un punto
che non abbiamo visto mai
stringendo gli occhi piano
nel sottile gesto di un perfezionista.

Poi su questa terra ferma
accordiamo il suono dei campi
a quello dell’aria
e lasciamo perdersi
le nostre memorie:

storie immaginate
credute reali
nel tempo immobile della Bassa.

Senza distinguere
il freddo dal giorno
e il crepuscolo dal caldo
torniamo al cielo
grigio:

un albume montato a velo
distende tenue i suoi colori chiari
e trattiene l’eco dei trattori
e dei cinguettii
fermando quasi sulle spighe il vento.

Così arrestàti
sostiamo immobili
contemplando l’attesa:
senza che le labbra parlino più
lasciamo dilatarsi i nostri timpani

come cerchi sonori
sulla superficie di un lago
e al profumo dell’erba verde
fingiamo di sposare, anche noi,
le fatiche del giorno andato:

come se fossimo stanchi
degli anni non trascorsi a lavorare la terra
ci sentiamo malinconici, orfani
dell’alba di un raccolto
senza averlo visto mai.

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